Descrizione
A me sembra che il male / non è mai nelle cose, scrive in Risanamento (da Le case della Vetra 1966) Giovanni Raboni parlando di Milano e delle sue periferie. In questa silloge Rossana Oriele Bacchella canta il male che è nella proiezione dell’uomo e delle cose che lo circondano, che lo sfamano, le cose che se non annientano trasformano.
Ogni giorno una nuova / impercettibile caduta / porta più vicino al fondo / dov’è in agguato la belva / che ancora non conoscevo nel fondo delle cose che non hanno nome, nello strisciare di vite invisibili che solo un poeta può raccogliere in un bouquet di Semplici fiori di luce.
Bella silloge, bella lirica, questa prima raccolta di Rossana Oriele Bacchella ci ricorda che la poesia può essere veicolo di valori sociali, un modo per esorcizzare e metabolizzare paure intime e collettive del nostro tempo, averne meno timore e aprirsi al mondo.
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